Londra, il tour "classico"...



"Londra veramente è sempre stata una città brutta. [...] <<Fa parte della sua identità>>. E - aggiungo io - del suo fascino. Londra non ha i tramonti rosa-ambrati di Roma né il genio dei suoi architetti. Non ha la dolcezza di Parigi ne la sua regale grandeur
All'assenza di pittoresco o di sublime, Londra rimedia, in abbondanza, con il fantastico."  [A.Caprarica]


La capitale del Regno Unito è una città che la storia ha reso affascinante. Londra è, infatti, un prodotto intatto della storia dell’uomo, una storia piena di contraddizioni, come tutte, una storia travagliata, ma che per molti aspetti ha ‘sorriso’ ai sudditi della corona. Londra non ha subito dominazioni, cambi di potere e  saccheggi da parte di nessuno.
Potente impero coloniale che ha saputo sfruttare possedimenti importanti, potenza bellica tanto da contrastare vittoriosamente i regimi nazionalisti che hanno attecchito un po’ ovunque, ma non qui, non a Londra, non nel Regno Unito. Il motivo di questo particolare iter storico è stato attribuito al fatto che già dal 1600 fosse incentivata l’istruzione e il tasso di analfabetismo, enormemente più basso a tutto il resto d’Europa, ha fatto sì che la popolazione crescesse, si documentasse e sviluppasse uno spirito critico proprio. Un terreno del genere è poco fertile per i regimi totalitari che basano il loro successo sull’ignoranza del popolo.

Londra e, tutta l’Inghilterra, hanno conservato e sviluppato le proprie tradizioni e i propri costumi in maniera autonoma rispetto a tutti gli altri paesi d’Europa e del mondo. Tale “fortunato” percorso storico è dovuto, lessi in qualche articolo, dall’indole innovativa della regina Vittoria che seppe instaurare un governo austero (all’apparenza), ma che accrebbe l’ostinazione del popolo.
Questa metropoli, per me, ha ancora un aurea del tutto particolare.


La mia scoperta di Londra è avvenuta per livelli successivi, per strati che hanno interessato zone o aspetti diversi della città.
Il primo, il più classico, è quello alla scoperta di monumenti e musei,  come ogni grande capitale (e Londra è seconda a poche altre nel mondo) è un immenso museo a cielo aperto. Palazzi, monumenti, strade, piazze, chiese, teatri, negozi… sì, anche i negozi a Londra sono veri e propri monumenti.
Ovviamente un giro ‘turistico’ alla scoperta di un luogo non passa per le periferie disagiate che anche qui esistono, la scoperta dei quartieri del centro è molto allettante ed assume un aspetto da set cinematografico a seconda del luogo e dell’ora in cui si attraversa.
‘Cosmopolita’ è l’aggettivo che più ho sentito attribuire a Londra, ed è senz’altro vero. E’ anche vero che la lingua inglese, data la diffusione a livello planetario, concede la possibilità di diventare cittadini inglesi a chiunque vuol compiere lo sforzo di applicare sul campo le conoscenze scolastiche acquisite. E’ difficile credere che in pochi giorni di full immersion l’inglese diventi scorrevole, si acquisisce una familiarità con la lingua non del tutto scontata prima della partenza, tuttavia è così.
























Il giro classico non può che incominciare da Bukingham Palace, il simbolo della monarchia britannica ed il palcoscenico mediatico di tutte le celebrazioni della corona.
La gigantesca arteria che passa proprio davanti l’ingresso del palazzo non lo rende un' oasi di pace per la famiglia reale e l’assembramento di visitatori a tutte le ore del giorno fa sì che la sorveglianza (armata) sia sempre molto alta.
La facciata imponente e la recinzione in nero e oro danno un tono maestoso all’insieme. Forse è la costruzione che a Londra mi lascia più indifferente e da qui inizia un tour che può diventare estenuante data la quantità di spunti che offre, ma che alla fine è sempre affascinante, ricco di sorprese e fantastici palcoscenici per opere di vita quotidiana.
  
 Si può continuare per Trafalgar Square, piazza principale di Londra e luogo designato per le commemorazioni ed i festeggiamenti di ogni tipo, collegata al palazzo reale da un unico ed ampio viale (The Mall) costruito per parate militari e regali. 









Sicuramente da includere nel tour classico anche la National Gallery, sempre in Trafalgar Square e il British Museum poche strade più dietro; collezioni di opere di rilevanza mondiale come la Stele di Rosetta (che corro a vedere ogni volta).





Stele di Rosetta











Poco dietro c'è Covent Garden, animato luogo di ritrovo di tutta la città e palcoscenico quotidiano di numerosi saltimbanco che intrattengono, a turno, immense folle di turisti.





Lo sconfinato Hyde Park, luogo di concerti o semplici pause nel frenetico viavai quotidiano; ad un estremità di Hyde park c'è un curioso ‘speakers corner’, l’angolo dove chiunque ha qualcosa da dire è libero di farlo;





















Piccadilly Circus


piazza animata a tutte le ore, ricca di luci e traffico, piena di gente (turisti e non) intenta a scattare una foto ricordo con la cornice della piazza e della fontana con il famosissimo putto sulla sommità (ritenuto erroneamente Eros, il Dio dell’amore). Piccadilly Circus è anche il fulcro dello shopping londinese, proprio nella piazza c’è ‘Lillywhites’, un negozio di sport su 5 piani che propone sempre affari strepitosi con merce delle stagioni passate.
In zona c’è Carnaby Street rinomata a livello mondiale per le boutiques alla moda, e, nelle vicinanze, i magazzini Harrods per lo shopping di chi ha poca paura di buttare denaro.

Carnaby street







Proseguendo con il tour classico, c’è Westminster Abbey ed il palazzo del parlamento con il famoso ‘Big Ben’, la torre dell’orologio famosa in tutto il mondo.



St.Paul Cathedral, la cattedrale la cui imponente cupola uscì indenne dai massicci bombardamenti nazisti. La torre di Londra che ospita il blindatissimo tesoro della regina; Tower Bridge subito fuori e il panorama della ‘City’ con palazzi in stile avveniristico.














Ci sono, poi, zone più appartate, interi quartieri leggermente delocalizzati, dove è possiblile scoprire un’altra Londra a pochi minuti dal centro.

Notting Hill,
resa famosa dall’omonimo film con Julia Roberts e Hugh Grant. Proprio a Notthing Hill vi risiede la più grande comunità caraibica di Londra ed è molto rinomato il carnevale che riempie le vie di un festoso corteo allegro e colorato.
Portobello road, infine, è sede di un mercatino dell’usato molto famoso dove è possibile acquistare di tutto ma ormai, ahimè, non tanto a buon mercato. 
Portobello road
Portobello road


















C'è poi il quartiere di Marylebone, con palazzi e strade ordinate in perfetto stile British o la zona di Regent’s Park, immenso e curato parco subito a nord del "centro", meno affollato dei più cittadini Hyde, Green e St James’s Park, ma molto piacevole e rilassante...

Regent's park

St.James park












Ci sono mille e più cose che chiunque ha passato qualche giorno a Londra può obbiettarmi di aver omesso, ma per un impegno preso, non farò la ‘solita’ guida turistica, ma mi lascerò guidare dalle emozioni.
Le emozioni che Londra mi ha regalato ad ogni nuova scoperta, ad ogni ricerca che con il più semplice spunto ho avviato. Suggerimenti colti su riviste che, a turno, dedicano articoli e notizie su una delle capitali più interessanti del mondo.
Spunti presi da libri, romanzi e articoli di quotidiani. La scoperta dei vicoli in cui il serial killer più famoso del mondo ha mietuto cinque sole vittime accertate (Jack lo Squartatore), il ponte dove venne ritrovato morto un noto personaggio italiano ucciso per mano di una nota organizzazione criminale.

I segreti di Londra...
E’ un hobby e un po’ una scommessa, girare per un luogo alla ricerca dei siti in cui la Storia è stata scritta o dove un fatto di cronaca si è consumato. Non è per puro spirito Vouyeristico, mi fa riflettere, mi eccita e allo stesso tempo mi piace entrare negli occhi, se non nella mente, di chi ha vissuto l’evolversi di un fatto che la storia ha poi conservato, magari esaltato o condannato; un avvenimento che stimola la mia curiosità e che mi porta a voler ricalcare le orme che trovo impresse sui libri, romanzi, saggi, documenti o articoli di giornale che siano.

Spinto da questa particolare curiosità ho cercato, per esempio, Craven road, indirizzo dell’indagatore dell’incubo Dylan Dog, fumetto che da giovane adoravo.
La ricerca (sulle cartine) mi ha però ben presto portato a desistere proprio perché nessuna sembrava somigliare alla descrizione che via via si trovava nelle storie che ho letto (Nonostante un Dylan hotel si trovasse vicinissimo alla Craven road nel quartiere Paddington, poco a nord di Hyde Park, quella che sembrava più plausibile).


Per una ricerca neanche iniziata, ce ne sono state altre portate a buon fine con più o meno soddisfazione.
Uno dei libri che avevo scelto come avvicinamento a Londra erano le avventure del ‘Mastino di Baskerville’ di Sherlock Holmes. Ammetto (magari è una bestemmia per molti), ma non ho amato particolarmente quei racconti. L’idea che danno, però, di una Londra di fine ‘800 sono dettagliate e attinenti a quello che era la più grande città d’Europa, capitale del più potente impero.
Mi sono così messo sulle tracce di Baker Street e della casa museo del mitico detective, aiutato dalla guida che indicava ubicazione ed orari.


Ovviamente, trattandosi di un personaggio di fantasia, anche la casa è tutt’altro che originale; probabilmente l’ubicazione della Baker Street del racconto non era neanche nello stesso quartiere dove è stato allestito il museo o dopo il successo planetario dei racconti, alla via è stato dato il nome di Baker Street . Poco mi interessa, in realtà è stato sostituito il numero civico originale con il 221b del romanzo. Guardando i numeri civici precedente e successivo, il 221b non ha ragione di stare lì.
Fatto sta che il museo (ed annesso negozio di souvenir) propone uno spaccato di un' abitazione di fine ‘800 ed è questo ciò che intendevo cercare e che mi è piaciuto scoprire. Stanze arredate seguendo le “indicazioni” date dai racconti e nell’insieme il museo è tutt’altro che banale.
Oltre tutto la casa-museo si trova vicino a Regent’s park che era comunque sul mio percorso. Nessuna delusione, quindi, o quantomeno sapevo a cosa andavo incontro.



Un altro incontro pianificato è stato, l’ho già accennato, con il serial killer più famoso del mondo ma anche, stranamente e per fortuna, anche uno dei meno prolifici.
Jack lo Squartatore divenne un mito con soli cinque omicidi accertati; efferati, violenti ma nulla più. Secondo le indagini più recenti (fonte Wikipedia) viene attribuita la responsabilità ad un membro della famiglia reale (Alberto Vittorio di Sassonia, nipote della regina Victoria) o ad un complotto reale per nascondere la relazione tra lo stesso rampollo ed una prostituta. 
Anche le vie teatro dei delitti, la zona intorno Whitechapel road – East End, non sono nulla di speciale, soprattutto di giorno, soprattutto con il traffico di persone e mezzi che non donano proprio un' atmosfera da film Horror.
Come gran parte della città, anche questo quartiere ha subito un restyling dopo la Grande Guerra, ma si possono ancora vedere intere vie di palazzi “tipici” in mattoni rossi; qui è possibile ancora trovare gli avanzi della storia di Londra.

La piccola delusione è mitigata dalla passeggiata su Brick Lane, strada principale della comunità di India e Bangladesh a Londra e il più somigliante possibile (almeno in Europa) ad una qualunque via di Nuova Delhi; profumi, colori e abitanti perfettamente in stile India. Anche le vie, in questa piccola “regione” hanno la traduzione in lingua indiana.
"Man mano che i bengalesi arrivavano gli inglesi muovevano altrove, e alla fine il quartiere è diventato una remota propaggine, fredda e piovosa, della tropicale Dacca."

Dopo aver letto “il Codice Da Vinci” mi sono lanciato alla ricerca di Temple Church, chiesa templare nel centro di Londra dove viene ambientata una delle scene chiave del libro. Dalla descrizione fatta doveva trovarsi tra Covent Garden e St.Paul Cathedral … Trovata!
Non è agevole arrivare a Temple Church anche perché, almeno in questa zona, interi isolati sono chiusi con porte pesantissime e l’accesso è riservato solo alle persone che vivono o lavorano negli edifici che compongono il blocco.
La prima volta riuscii a trovare un varco aperto e, entrato di corsa nel varco che si stava chiudendo, a vedere la chiesa, completamente immersa nei palazzi circostanti e con una graziosa piazzetta su uno dei tre lati. Arrivare a questo tempio medievale è emozionante, sembra un gioiello di pietra incastonato tra palazzi in mattone color rubino. Bellissima la chiesa con un abside circolare con grandi contrafforti esterni. Gli orari di apertura affissi in bacheca lasciano poche speranze nel trovarla aperta se non pochi giorni e per poche ore alla settimana.
A distanza di qualche anno dalla prima volta, vi ho portato dei miei compagni di viaggio perché considero Temple Church un vero gioiello, erano quasi le 20 e gli uffici erano chiusi da un po’. Attardandoci nel buio misterioso della piazza intorno la chiesa, ci siamo ritrovati bloccati all’interno del blocco senza via d' uscita. Per più di un quarto d’ora abbiamo cercato una porta aperta, ma il quartiere sembrava inespugnabile salvo poi incontrare un inquilino di qualche appartamento o un impiegato che deve averla tirata lunga in ufficio che ci ha concesso una via d’uscita.




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