Londra: Pub e parchi.




I Pub
La cultura dei pub è diventata un mito tutto britannico per il quale, al di qua della Manica, tutti i consumatori di birra ne hanno sentito parlare. Questo mito è accresciuto dal fatto che da venti o più anni a questa parte, il “pub” è stato esportato anche nel resto d’Europa.
Per me, uscire per andare al Pub ha sempre significato bere birra di qualità pagandola il triplo della normale birra servita in un bar. Il tutto addolcito dall’ambiente studiato per ricreare l’atmosfera britannica con arredamento finto e studiato a tavolino.
Di contro, arrivando in Gran Bretagna e iniziando a frequentare qualche pub “tipico”, mi sono accorto della enorme distanza che separa i due modelli, quello originale e quello “ricreato”.
L’analogia tra Italia e Inghilterra in fatto di pub è presto fatta: Italia=bar, Inghilterra (tutto il regno Unito e l’Irlanda)=’Pub’ contrazione di Public House.

Proprio il termine sta ad indicare un luogo di ritrovo al di fuori di casa. Proprio come i bar lo sono dalle nostre parti.
Ecco che il Pub assume tutta un'altra atmosfera … ci sono locali più chic, con velluti e cristalli ad addobbare pareti e soffitto, locali più spartani in legno e piastrelle consunte, locali di passaggio con spazi angusti all’interno e zone ampie all’esterno e vere e proprie sale in cui tavoloni accolgono gruppi di persone intente in qualunque tipo di svago (giochi di società, chiacchierate, festeggiamenti), accompagnati dall’immancabile pinta di birra.
Si possono trovare locali famosissimi o senza nomi di grido che si aprono su piazze e vie trafficate o in vicoli stretti e raccolgono solo chi è disposto a cercarli e ad immergersi in un genere di cultura tipico di queste latitudini.


Bene, il primo contatto con la birra inglese può incominciare; mi dirigo in fretta al Salisbury, pub raffinato con cristalli e velluti, tavoli e sgabelli bassi e persone indaffarate a bere e chiacchierare in piedi.
Di solito la prima birra è per spezzare la tensione causata dall’astinenza, la seconda l’assaporo fino in fondo cercando di cogliere le differenze con le altre che seguiranno. Non ho una marca preferita, ma il genere che prediligo è la Bitter Ale.
Poca schiuma e temperatura di cantina, spinata a pompa invece che le solite spinate a gas. E qui mi sfantazzo a cercare la più buona, la più gustosa, la più ricca o semplicemente quella che in quel momento mi va di più. Birra in puro stile anglosassone, leggera e delicata. Poi l’ambiente, adoro il Salisbury, ma il Lamb & Flag, lì vicino, è eccezionale. Impiegati in divisa da impiegato, valigette accatastate sotto il bancone e mazzi di persone con la loro buona birra, con la loro bevanda ufficiale. Altro che tè, dopo il lavoro c’è spazio per l’ottima birra delle cinque, poi una alle cinque e quindici, venti, trenta. Poco importa. Poi a cena ed il rito quotidiano è compiuto.


Proprio dallo stretto vicolo del Lamb & Flag si ha l’occhio, poco più in basso, su una delle arterie più frequentate dai turisti. Dalle mie parti si dice “come a Gubbio il 15 maggio”.
Camminano per la via da o per Covent Garden, teatro all’aperto e vera attrazione della città. In pochi, però, si avventurano fin qui. Saranno 30 metri? In pochissimi, fatte le dovute proporzioni entrano al Lamb & Flag, tutti in cerca della Londra dei monumenti nazionali e ignoranti che questo sia un vero monumento popolare. Intendiamoci, il Lamb & Flag non ha birre rinomate, un paio di inglesi alla spina, una classica Lager internazionale, una nera (forse due) e… UDITE UDITE… uno spinotto solo per la NASTRO AZZURRO!!! Ed è pure richiesta!!! (non da me, giammai!!!)




Mi è piaciuto molto anche il Pub all’estremità del ‘ponte dei frati neri’, il bel Blackfriars pub. “Solite” birre ed un insolito arredamento in legno con tanto di processione di frati scolpita sopra il bancone.
Pub stretto tra due vie molto trafficate ed affacciato sull’omonimo ponte sulla sponda sinistra del Tamigi.


Altri pub sarebbero degni di nota ed ognuno spicca per un qualche carattere particolare. Come il ‘Ye Olde Cheshire Cheese’; questo fu uno dei primi a riaprire dopo il grande incendio del 1666 e l’arredamento interno è cambiato ben poco da allora. Proprio questo locale sta a testimoniare l’importanza delle Public House nella Londra di fine ‘600, i pub furono le prime strutture ad essere ricostruite proprio a mitigare il malumore dei cittadini dopo il devastante incendio che aveva colpito gran parte del centro.
L’ingresso si trova in un vicolo sulla sinistra della Holborn in direzione St.Paul Cathedral (La vista della cupola della Cattedrale di sera è eccezionale). Nello Ye Olde servono birra e piatti tipici londinesi come il famoso Roast beef, accompagnato da una potentissima Horseradish (simile alla potente salsa Wasabi giapponese).
La piccola sala con il bancone del bar è sormontata da un basso stipite dove sta scritto che l’ingresso e, quindi la birra, al bancone viene servita ai soli uomini; evidentemente i gentiluomini inglesi si premuravano di non far stancare, stando in piedi, le loro nobildonne…
Non sono convinto che chiunque entri in questo pub sia sicuro di entrare nella storia della città. Vetri con piombature, panche e tavoli in legno, un camino acceso in ogni sala e la luce fioca, rendono reale l’atmosfera del secolo scorso.

Durante una gita ‘fuori porta’, organizzai la visita a quello che per alcuni anni vinse il premio come miglior pub del mondo, rinomato e menzionato in numerose guide di addetti al mestiere (dei consumatori di birra), il White Horse nella zona di Fulham. Il tranquillo quartiere residenziale mi sorprese per i tanti ragazzi seduti nella piccola ed erbosa piazzetta triangolare su cui il pub si apriva, ma la sorpresa più bella, oltre al bancone colmo di spinotti di birra (almeno 20, se non ricordo male) teneva un barbecue costantemente acceso subito all’esterno del locale e chiunque avesse gradito carne appena cotta non aveva che da avvicinarsi.


10 motivi per cui una birra è meglio di una donna

1. Puoi farti una birra in qualsiasi momento.
2. La birra è sempre bagnata.
3. La birra non è gelosa quando ti fai un' altra birra.
4. Puoi condividere una birra con gli amici.
5. Puoi farti una birra in pubblico senza problemi.
6. Sei sempre sicuro di essere il primo ad aprire una birra.
7. Una birra fredda è sempre un' ottima birra.
8. Non prendi schiaffi quando tocchi una birra.
9. Se ti fai in una sera più di una birra non hai niente da vergognarti.
10. Bionda, rossa, bruna o nera, in qualsiasi momento puoi scegliere la birra che vuoi!







Parchi


Un altro percorso che ho seguito alla scoperta di 
Londra è stato quello degli innumerevoli parchi che adornano la città. 

I più famosi Hyde Park, con enormi spazi aperti ed un tranquillo laghetto centrale, tranquillo luogo di riposo che immagino affollatissimo nelle giornate più calde.



Attraversando verso Costitution Hill si attraversa un altro parco, Green Park. La caratteristica di questi due parchi è che sono veri e propri spazi aperti, senza fronzoli, a disposizione di chiunque.





Diversa cosa è St.James’s Park, tutto il parco è un susseguirsi di alberi particolari, provenienti, probabilmente, da diverse parti del mondo. Ognuno con una particolarità diversa, dalla forma della chioma, il colore delle foglie, il tipo di tronco. Il lago all’interno è popolato di uccelli acquatici come folaghe, cigni, germani.

St.James’s Park è affollato ad ogni ora del giorno visto che congiunge il palazzo reale al palazzo del parlamento e all’abbazia di Westminster.













Simile a questo parco ci sono, nella zona ad ovest del centro, Holland Park e Kensinghton Gardens. Soprattutto quest’ultimo, essendo il parco della residenza della famiglia reale, è particolarmente curato e, come ovvio, in parte chiuso al pubblico.


Nella residenza di Kensington Park visse anche la principessa Diana ed una tavola calda sulla Bayswater road (limite nord del parco) la ricorda con tante fotografie appese ai muri. Durante una mia visita mi trovai a passare per questa via alla ricerca di un posto dove fare la tipica colazione inglese, con salsicciotti, fagioli ecc…
All’interno di questo locale stava facendo colazione una sosia della principessa Diana (all’epoca era già morta da qualche anno) ed il contorno di immagini della principessa rendevano la situazione grottesca.



Un altro parco interessante nell’area urbana di Londra è Regent’s Park; questo immenso spazio verde subito a nord del centro è curato in maniera maniacale ed una parte è riservata ai classici giardini definiti “all’italiana”. Siepi basse, fiori coloratissimi e piante ornamentali a definire geometrie che, purtroppo, mi annoiano quasi subito. Il resto del parco è comunque eccezionale.


Anche alcune piazze del centro di Londra sono “arredate” con spazi verdi. Spesso i viali sono asfaltati o lastricati e si riempiono, sin dalla mattina di podisti o bikers intenti a bruciare qualche caloria.

In particolare Lincolns Inn Fields e Russel Square Gardens. Soprattutto quest’ultima, subito dietro il British Museum, era nei primi anni del ‘900 una piazza nei cui paraggi vivevano poeti e scrittori che vivacizzavano la vita mondana londinese. Il quartiere, tutt’ora, conserva l’atmosfera di inizio XX secolo.





Un altro parco che ho visitato è quello ad Highgate, non si tratta di un parco nel vero senso del termine, ma piuttosto di un cimitero. Il cimitero ‘gotico’ per eccellenza, immerso in una fitta boscaglia con tombe monumentali che emergono dalla vegetazione. Luogo tranquillo e ancora visitato proprio per la particolarità dello scenario che offre, il cimitero di Highgate è si vetusto, ma conserva un fascino ancora forte. Qui vi furono sepolti personaggi eccellenti del panorama sociale, politico e culturale di inizio ‘900 e l’ala più antica non è stata più utilizzata.
Il cimitero può essere, quindi, visitato come un qualunque parco e l’aspetto che regalano i monumenti funebri, spesso sopraffatti dalla natura, sono interessanti.






Sempre in tema di parchi mi rimane da vedere la zona di Greenwich e dei Docklands che mi promettono magnifica, non mancherò nelle prossime uscite di andare a sincerarmene.

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